L’attività fisica ha effetti doppiamente positivi – fisici e cognitivi – nelle persone con sclerosi multipla, a livelli di disabilità lieve o moderata. Con protocolli sportivi studiati ad hoc migliorano infatti equilibrio, postura, forza ma si riduce anche l’ansia e ne beneficiano l’umore e la qualità della vita, spiega all’Adnkronos Salute Paola Sarchielli, neurologa dell’università di Perugia e dell’ospedale Santa Maria della Misericordia.
L’esperta, già a partire dai primi dati disponibili, fa un bilancio positivo del progetto pilota partito nella città umbra di ‘attività fisica adattata’ (Afa) per persone con sclerosi multipla. Un’iniziativa sostenuta dall’Aism (Associazione italiana sclerosi multipla) e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, che ha coinvolto oltre 150 malati. “L’attività fisica adattata – spiega Sarchielli all’Adnkronos Salute – da non confondere con la riabilitazione che viene utilizzata in alcuni momenti specifici della malattia, non è un’attività medica ma viene seguita da specialisti in scienze motorie su singoli pazienti o piccoli gruppi con problematiche omogenee. In tutti i casi si utilizzano protocolli specifici a seconda della gravità – lieve o moderata – della disabilità per migliorare fattori come la forza, l’equilibrio”.
FONTE: (adnkronos)